Albi del Falco-Nembo Kid #51 (1964): recensione

Siamo nel 1964, quando in Italia la DC Comics in Italia ci veniva offerta sugli Albi del Falco a partire dal 1954 e conclusa nel 1970. Quando il personaggio di Superman è quasi sempre presente con il nome di Nembo Kid e privato della lettera “S” sul torace fino al 1966 e col nome originale solo nel 1970. Questo creò non pochi problemi ai traduttori ed ai grafici italiani, costretti a minuziosi lavori di correzione su copertine e vignette, per eliminare la S dal petto e dal mantello, che in tal modo riportavano solo uno scudo vuoto (che nei primi albi era rosso, dal n. 19 diventò giallo).

In questo volume vediamo il nostro supereroe in quattro storie diverse, la prima intitolata “L’invincibile Orango” in cui lo vediamo collaborare con Batman, col primo Robin (Dick Grayson) e con la prima storica Batwoman (alias Kathy Webb-Kane,che in Italia era conosciuta col nome di eroina Bat-Amazzone), affrontare il suo acerrimo nemico Lex Luthor impegnato a cercare di conquistare Gotham City.

Sfruttando il suo genio, Luthor costruisce un meccanismo in cui riesce a controllare un gorilla dall’incredibile forza fisica e a seminare panico in città. Solo grazie all’intervento degli eroi il piano di Luthor sarà sventato e la città salvata.

Nella seconda storia, vedremo Nembo Kid e il suo amico marziano Sutri manipolati dalla bella e affascinante Lana Lang a soddisfare ogni suo capriccio.

La storia mette in risalto l’intreccio amoroso tra l’uomo d’acciaio e la bella Lana, e ciò che ha portato, nelle storie “moderne”, Clark ad abbandonare il suo primo amore per trasferirsi a Metropolis. Una storia significativa che ci porta a conoscere Lana in tutti i suoi pregi e in tutti i suoi difetti.

La terza storia, “L’uomo Missile“, la più importante e più interessante delle quattro, ci regala una storia incentrata esclusivamente sul velocista scarlatto dal cuore puro Flash, alias Barry Allen intento nel cercare di fermare un uomo dai poteri misteriosi.La storia ricca di intrighi, suspence e colpi di scena, ci mostra un Barry Allen in stile più moderno rispetto a Nembo Kid; se “l’aspetto” di Clark si vede poco, e il personaggio più importante rimane il supereroe, quella tra Flash e Barry si alterna in continuazione, tra la vita privata del giovane poliziotto della scientifica a quella di supereroe di Central City, nessuno dei “due” oscura l’altro nella storia.

La quarta storia “Simbologia di statue” è quella meno interessante delle cinque, in questa storia vediamo Green Arrow (Oliver Queen) e la sua spalla Speedy (Roy Harper) affrontare dei trafficanti di statue di valore.La storia sembra un totale omaggio, se non proprio una copia, di quella di Batman e Robin in lotta con una banda di trafficanti di reperti archeologici nel numero #45. Tra Batman/ Green Arrow e Robin/Speedy, la differenza è sottile, giusto l’utilizzo degli archi fa distinguere i personaggi, se gli autori hanno voluto cavalcare l’onda del successo di Batman creando Green Arrow, in questa storia l’intento è stato sicuramente ottenuto.La quinta e ultima storia “Il contrattacco del Lillipuzziano“, ci offre un personaggio che personalmente considero e ho sempre considerato, uno dei più interessanti dell’universo DC, il marziano verde Martian Manhunter.In questa brevissima ma curiosa storia, il marziano verde verrà rimpicciolito da un ladro di quadri e sarà costretto a cercare di fermarlo in quelle dimensioni.Una storia in cui l’intelligenza dell’eroe faranno da cornice a tutto il racconto, tra strategie e investigazioni, l’eroe fa forza più sul suo intelletto che su quello dei suoi incredibili poteri.

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Pubblicato da Busan85

Nato a Cosenza il 20 Giugno dell’85 e residente a Genova da 26 anni. Con i fumetti ho imparato a leggere. Tutto è cominciato da lì. Sfogliando i vecchi fumetti della collana Oscar Mondadori, dedicati a personaggi dei fumetti degli anni ’50 e ho cominciato ad appassionarmi sin da subito allo stile del compianto Mort Walker. Crescendo, la passione per i fumetti mi ha spinto a conoscere sempre piu’ generi. Avrò avuto circa dieci anni, quando ho sfogliato il mio primo fumetto su Plastic Man della DC Comics e Tex della Sergio Bonelli Editore. Due generi e stili completamente diversi che mi hanno appassionato nel corso degli anni, e che continuano ad appassionarmi. La passione, sopratutto per il genere supereroistico americano della DC Comics, mi ha portato a trasmettere le mie conoscenze tramite i social network e le varie piattaforme web.

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