DC characters-OZYMANDIAS: Le origini

Ozymandias, il cui vero nome è Adrian Alexander Veidt, presto rimane orfano ed entra così in possesso della cospicua eredità famigliare. A 17 anni devolve tutto in beneficenza, convinto che non le ricchezze, ma la sua incredibile intelligenza e forza di volontà siano tutto ciò di cui ha bisogno per fare strada nella vita.

Ossessionato dalla figura di Alessandro Magno e dai faraoni, Veidt intraprende un viaggio di auto-scoperta sulle tracce del condottiero attraversando il mar Mediterraneo, l’Asia Minore e la Persia. Al termine del suo viaggio, dopo aver ingerito una palla di hashish, ha delle visioni e decide di mettere le sue potenzialità al servizio del bene: decide di diventare un supereroe con il nome di Ozymandias, che è uno dei nomi con cui è conosciuto il faraone Ramesse II.

A partire dalla fine degli anni cinquanta Ozymandias inizia la sua personale lotta contro il crimine organizzato.

Nel corso degli anni sessanta viene invitato da Capitan Metropolis, un esponente della prima generazione di “vigilanti in costume” (non si potevano ancora definire “supereroi”), a partecipare alla creazione de i Crimebusters, un nuovo gruppo di eroi mascherati. Tutti gli eroi reclutati sono d’accordo, tranne il Comico: questi afferma sprezzante che è inutile perdere tempo in sciocchezze quando il mondo è sull’orlo di un conflitto atomico; infatti Watchmen è ambientato comunque nel 1985, quattro anni prima della fine della Guerra fredda. La reazione del Comico “apre gli occhi” a Ozymandias che da quel momento perde interesse nella normale lotta alla malavita.

Nel 1975, proprio due anni prima della “Legge Keene” che sancisce l’illegalità dei supereroi, Ozymandias decide di abbandonare: rivela al mondo la sua vera identità e da quel momento si dedica all’imprenditoria. Presto diventa il capo di un impero commerciale che vende la sua immagine e produce qualunque cosa: nel corso della serie si vedono svariate pubblicità di prodotti e servizi usciti dalle industrie Veidt, dal profumo “Nostalgia” alle palestre, fino ad arrivare alla Fondazione Veidt contro la carestia e addirittura a una linea di giocattoli e action figure che riproducono lui stesso, gli altri vigilanti mascherati e i “supercattivi” da loro affrontati.

L’affermazione del Comico sulla guerra nucleare inizia a farsi strada nella mente di Ozymandias, che da quel momento sfrutta la sua intelligenza e i proventi della sua attività da imprenditore per elaborare un piano che gli permetta di scongiurare l’esplosione di un conflitto atomico. Il piano da lui ideato è riassumibile come “colpirne dieci per salvarne mille”. Il suo modello è, ancora una volta, Alessandro Magno: colpito dalla storia del nodo gordiano, ovvero l’applicazione del “pensiero laterale” a un problema in apparenza non risolubile, Ozymandias decide di evitare lo scontro tra USA e URSS facendo entrare in scena un possibile terzo nemico che minacci tutti, costringendo le due superpotenze ad allearsi per scongiurare una catastrofe ancora maggiore.

L’idea di Ozymandias è inscenare una finta invasione aliena: egli fa sparire e convince con l’inganno numerosi artisti, scienziati e ingegneri e li porta su un’isola deserta, obbligandoli a progettare e costruire una mostruosa creatura aliena; i personaggi coinvolti non sono consapevoli dello scopo ultimo, credendo che il mostro sia un grandioso effetto speciale per qualche film. Il cervello del mostro è stato creato per clonazione da quello di un uomo dotato di poteri psichici. Ozymandias ha programmato di far teleportare, usando una forma ancora primitiva di teletrasporto ideata dal potentissimo Dottor Manhattan, il mostro nel centro di New York, causando però la sua repentina morte e la quasi totale devastazione dell’area coinvolta: lo shock provato dal mostro prima del decesso ne avrebbe innescato i poteri psichici causando un’onda di “shock psichico” capace di generare visioni di morte e distruzione nelle menti dei sopravvissuti all’evento.

Naturalmente il piano non avrebbe avuto successo se Ozymandias non avesse previsto il modo per eliminare i potenziali oppositori, ovvero gli ultimi due vigilanti ancora in attività: il Comico e il Dr. Manhattan. Il primo viene affrontato da Ozymandias stesso nel suo appartamento in uno scontro corpo a corpo, sorta di vendetta per un precedente scontro avvenuto decenni prima in cui il Comico ebbe la meglio. Per essere sicuro di averlo ucciso, Ozymandias ne getta il corpo dalla finestra del grattacielo in cui il Comico abitava e svolgeva la sua vita da diplomatico.

Per il Dr. Manhattan la situazione è differente: non potendo competere con lui, Ozymandias fa in modo che i più stretti amici dell’eroe e anche il suo nemico Moloch trovino lavoro in una delle tante società che fanno capo al suo impero economico e in segreto trova il modo di esporli a radiazioni che provocano loro il cancro. Fatto questo non risulta difficile convincere una certa parte della stampa a collegare il cancro al Dr. Manhattan che si trova costretto ad auto-esiliarsi dalla Terra.

Abilità:

Ozymandias non ha dei superpoteri, ma con un allenamento costante misto alla sua incredibile intelligenza, è comunque riuscito ad arrivare ad un impressionante livello di perfezione fisica.

In combattimento, tiene facilmente testa a Rorschach e Gufo Notturno II contemporaneamente, inoltre dimostra di avere raggiunto capacità al limite dell’umano quando riesce ad afferrare in volo una pallottola sparata da Spettro di Seta II, tuttavia nemmeno lui può competere con i poteri semidivini del Dottor Manhattan.

Bibliografia essenziale:

  • Watchmen di Alan Moore
  • Before Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons
  • Doomsday Clock di Geoff Johns
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Pubblicato da Busan85

Nato a Cosenza il 20 Giugno dell’85 e residente a Genova da 26 anni. Con i fumetti ho imparato a leggere. Tutto è cominciato da lì. Sfogliando i vecchi fumetti della collana Oscar Mondadori, dedicati a personaggi dei fumetti degli anni ’50 e ho cominciato ad appassionarmi sin da subito allo stile del compianto Mort Walker. Crescendo, la passione per i fumetti mi ha spinto a conoscere sempre piu’ generi. Avrò avuto circa dieci anni, quando ho sfogliato il mio primo fumetto su Plastic Man della DC Comics e Tex della Sergio Bonelli Editore. Due generi e stili completamente diversi che mi hanno appassionato nel corso degli anni, e che continuano ad appassionarmi. La passione, sopratutto per il genere supereroistico americano della DC Comics, mi ha portato a trasmettere le mie conoscenze tramite i social network e le varie piattaforme web.

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